JACK HIRSCHMAN
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Jack
Hirschman è nato il 13 dicembre 1933 a New York nel Bronx, figlio di
Stephen Dannemark Hirschman e Nellie Keller. Mentre frequentava ancora
il liceo, comincia a scrivere come reporter per il Bronx Times e il
Bronx Press-Review. Tra il 1951 e il 1959 completa gli studi al City
College di New York e alla Indian University (con una tesi su Joyce).
Nel 1953 Hirschman invia alcuni suoi racconti a Ernest Hemingway, che
vive a Finca Vija a Cuba. Hemingway gli risponde incoraggiandolo a
continuare a scrivere e gli suggerisce di leggere Stephen Crane, Guy de
Maupassant, Ambrose Bierce, Gustave Flaubert e il primo Tomas Mann.
Anni dopo, in seguito alla morte di Hemingway la Associated Press ne
diffonde la lettera che viene pubblicata sui giornali di tutto il paese
compreso il New York Times, come “Lettera a un giovane scrittore”.
Nel 1954 sposa Ruth Epstein una compagna di classe del City College,
dalla quale ha due figli, David nel 1956 e Celia nel 1958 e dalla quale
si separa nel 1972.
Professore di inglese alla UCLA di Los Angeles dal 1961 al 1966 ha fra
i suoi studenti Gary Gach, Steven Kesslerm, Max Schwartz e Jim
Morrison. Fra il 1964 e il 1965 grazie a una borsa di studio della UCLA
fa il suo primo viaggio in Europa nel quale visita Parigi, la Grecia e
l’Inghilterra dove Asa Benveniste, della Trigram Press pubblica Yod. È
l’inizio della tendenza cabalistica nel lavoro di Hirschman che
riapparirà nelle decadi successive.
La guerra del Vietnam comincia nel 1965 mentre Hirschman è in Europa.
Tornato negli Stati Uniti riprende l’insegnamento alla UCLA e dà vita
ad una serie di proteste e manifestazioni contro la guerra. Fra le
altre cose comincia ad attribuire la “A” (corrispondente al voto più
alto) a tutti gli studenti passibili di arruolamento per aiutarli a
sfuggire alla guerra. Per questa attività definita “contro lo Stato”
viene licenziato dalla UCLA nel 1966.
Rimane in California stabilendosi a Venice dal 1967 al 1970 dedicando
tutto il suo tempo a scrivere, tradurre e dipingere. Inizia una
collaborazione con David Meltzer che pubblica nella rivista Tree
diverse sue traduzioni cabalistiche.
Nel 1972 traduce e pubblica Un Arc-en-ciel pour l’Occident chrétien di
René Depestre. L’opera dello scrittore haitiano lo conduce
definitivamente al marxismo.
Negli anni 1972-1980, quando ormai vive a North Beach, San Francisco,
continua a scrivere e tradurre poesia contemporanea, impara il russo e
– dopo un anno di traduzioni quotidiane – prende a scrivere poesie in
quella lingua. Questa esperienza prosegue fino al 1987.
Dal 1980 si unisce al Communist Labor Party e lavora come attivista
culturale con un gruppo di poeti fra cui Luis Rodriguez, Michael Warr,
Kimiko Hahn, Sarah Menefee, Bruno Gullì, fino al volontario
scioglimento del gruppo nel 1992.
Dopo un periodo di transizione, nel 1994, diventa membro della League
of Revolutionaries for a New America e contribuisce al suo giornale
“People’s Tribune”.
Durante gli anni ‘80, dirige Compages, una rivista internazionale di
traduzione di poesia rivoluzionaria. Poeti di tutto il mondo vengono
tradotti in americano da un gruppo di poeti e traduttori, e poeti
americani vengono a loro volta tradotti in altre lingue. La rivista
viene spedita in 50 paesi a gruppi rivoluzionari e ad organizzazioni
culturali. In quel periodo Hirschman pubblica l’unica antologia di
poesia albanese degli anni comunisti che sia mai stata pubblicata negli
Stati Uniti, Jabishak.
È stato in contatto fin dalla metà degli anni ’50 con i poeti della
beat-generation (alla quale è stato a volte associato) dai quali però
si differenzia subito proprio per le sue posizioni politiche. Pur amico
di Allen Ginsberg, Gregory Corso, Bob Kaufman e di tutti gli altri
poeti beat, dissente da quella che ritiene una rivoluzione “borghese”,
fatta di droghe e misticismo orientale, mentre si sente più vicino
politicamente e culturalmente ai movimenti radicali afroamericani
(Black Panther Party e tra i poeti Amiri Baraka).
Nel 1972 Hirschman comincia a scrivere i suoi poemi lunghi che chiama
Arcanes. Negli ultimi 32 anni ne ha scritti 119 per lo più inediti.
Negli ultimi anni alcuni di essi sono stati pubblicati dalla rivista
Left Curve edita e diretta da Csaba Polony. Hirschman descrive gli
Arcanes come la trasformazione dialettica materialistica di materiali
spesso alchemici o mistici. Essi si sforzano di portare avanti il
significato spirituale del pensiero e del sentimento dialettico in un
senso personale e politico.
Gli Arcani, anche quando toccano temi personali (come nell’Arcano per
suo figlio David, morto a 25 anni per un linfoma nel 1982), hanno
sempre a che fare con le trasformazioni politiche e sociali. Negli
ultimi anni il suo impegno ci ha dato opere di struttura e coscienza
politica e poetica che servono all’anima da baluardo contro l’ondata di
caos e fascismo che sta divorando lo spirito umano.
Ha pubblicato più di 100 libri e opuscoli di poesia, e saggi e
traduzioni da nove lingue. Fra i suoi libri di poesia più importanti: A
Correspondence of Americans (Bloomington: Indiana University, 1960),
Black Alephs (Trigram Books, New York/London, 1969), Lyripol (City
Lights Books, San Francisco, 1976), The Bottom Line (Curbstone Press,
Willimantic, 1988), Endless Threshold (Curbstone Press, Willimantic,
1992), Front Lines (City Lights Books, San Francisco, 2002), I was Born
Murdered (Sore Dove Press, San Francisco, 2004).
Nella sua intensa opera di traduttore troviamo autori come: Mayakovsky,
Roque Dalton, Pier Paolo Pasolini, Rocco Scotellaro, Paul Laraque, Paul
Celan, Martin Heidegger, Pablo Neruda, René Char, Stéphane Mallarmé,
Alexei Kruchenykh, Ismael Ait Djafer, Alberto Masala, Ferruccio
Brugnaro. È stato anche curatore e traduttore nel 1965 della prima
importante antologia di Antonin Artaud pubblicata negli Stati Uniti da
City Lights Books, opera che avrà un’influenza grandissima su molti
intellettuali, scrittori, gruppi teatrali (su tutti il Living Theatre).
Ha rivelato una sensibilità particolare traducendo e pubblicando
diverse poetesse: Sarah Kirsch (Germania), Natasha Belyaeva (Russia),
Anna Lombardo e Lucia Lucchesino (Italia), Katerina Gogou (Grecia),
Luisa Pasamanik (Argentina), Ambar Past (Mexico).
Il rapporto di Hirschman con l’Italia è di lunga data. La poesia che dà
titolo al suo primo libro, A Correspondence of Americans, fu pubblicata
nella rivista Botteghe Oscure, a Roma nel 1958, due anni prima della
sua pubblicazione negli Stati Uniti. Nel 1980 è in Sicilia per la
pubblicazione bilingue della sua traduzione di Yossyph Shyryn del poeta
siciliano, Santo Calì. Nel 1990, una versione italiana del suo libro di
poesie militanti, The Bottom Line, curata da Bruno Gullì, è pubblicata
dall’Editoriale Mongolfiera di Bologna con il titolo: Quello Che Conta.
Nel 1992 comincia un tour in Italia, dando origine ad un sodalizio con
la Multimedia Edizioni e la Casa della Poesia di Baronissi/Salerno, con
il libro Soglia Infinita, tradotto ancora da Bruno Gullì. Questa
collaborazione continua nel 2000 con la pubblicazione della prima
raccolta di Arcani, tradotti da Raffaella Marzano (che ha anche
revisionato e dato corpo unico ad altre traduzioni di Anna Lombardo e
Mariella Setzu) che ha poi continuato a proporre le opere di Jack
Hirschman in Italia.
Hirschman è stato tra i primi poeti di livello internazionale ad
aderire al progetto di Casa della poesia, di cui è uno dei più assidui
collaboratori e frequentatori, partecipando a molti dei suoi Incontri
internazionali (Salerno, Napoli, Baronissi, Amalfi, Pistoia, Trieste,
Sarajevo).
È spesso accompagnato da sua moglie, la poetessa e pittrice anglosvedese Agneta Falk, sposata nel 1999.
Nel 2002 la Before Columbus Foundation attribuisce a Jack Hirschman
l’American Book Award for Lifetime Achievement. La motivazione del
premio, scritta dal poeta e scrittore, David Meltzer, recita tra
l’altro: “Jack Hirschman è una figura incredibilmente presente e
tuttavia nascosta nella politica culturale e nella vita della poesia
americana. Straordinariamente prolifico – ai più alti livelli
dell’impegno artistico e del coinvolgimento attivo – il suo lavoro è
generoso, aperto, e profondamente critico. La sua critica non è mai
banale o inefficace ma ha immensa profondità. La sua opera maggiore –
Arcani – si inserisce nella scia dell’epica moderna dei Cantos di
Pound, di Paterson di William Carlos Williams, di The Maximum Poems di
Charles Olson e delle Letters To An Imaginary Friend di Thomas McGrath.
Instanca-bile lavoratore per la giustizia sociale e la libertà
artistica. Noi siamo onorati nel dare riconoscimento alla sua opera e
alla sua vita, ed egli onora e sfida la nostra opera e le nostre vite.”
Nel 2006 la città di San Francisco gli ha attribuito il riconoscimento
di “poeta laureato” e in maggio ha ricevuto a Reggio Calabria il
prestigioso Premio "Città dello Stretto". Infine a giugno sarà
pubblicato (sempre dalla Multimedia Edizioni, in inglese), in un grande
volume (1000 pagine), l’intero corpus degli Arcani.
I've a long relationship with Italy. The title poem of my first collection, "A Correspondence of Americans," first appeared in an Italian, not in an American, magazine, the rather extraordinary Botteghe Oscura in the late '50s. In l980 a translation I'd made of a very great poet of Sicily, Santo Cali, was published in a bi-lingual edition in Trapani, Sicily. I am still amazed that Cali's work is not better known as his lyrical and political strengths are among the very finest. He wrote many of his poems in Sicilian and that may be the reason for his continued obscurity, though I translated a book he had written in Italian, Yossyph Shyryn. In l980, after some months abroad working with communist, socialist and anarchist poets and painters in Sicily, where I traveled with the North Beach artist Kristen Wetterhahn, I officially joined the Communist Labour Party.
.: la nottilonga
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