21/10/1918 - 16/12/1972 |
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HANNO DETTO DI LUI
LO SCHERZO DI PERLONE ZIPOLI NELLA SCAPIGLIATURA FIORENTINA DEL SEICENTO, Edizioni Camene, Catania, 1954.
- Di Disegno ampio e sicuro è il saggio di Santo Cali su Perlone Zipoli... Il Cali, esperto di enigmistica, illustra non poche trovate del Lippi. Gino Raya in LA SICILIA di Catania del 3.6.54.
- Santo Cali dimostra insospettate doti di enigmista, oltre a quella già nota di letterato, in un singolare studio su Lorenzo Lìppi. Corsan in CORRIERE DI SICILIA di Catania del 3.6.54.
- La disamina del Cali ha i pregevoli connotati di una nuova e genuina interpretazione del Malmantile. - L'avere egli innalzato a categoria di giudizio l'imitazione parodistica nel Lippi, è il punto più originale della sua acuta analisi. Per le sue profonde doti di enigmista il Cali, accostandosi al Maimantile, si è reso interprete di quelle nozze verbali, per dirla col Marzot, che arricchiscono l'opera, e delle diverse tendenze del Lippi, difficilmente, in altro modo individuabili. Salvatore Perniisi in LA VOCE DEMOCRATICA di Giarre dell'I 1-7-54.
- Che fra i cultori dell'enigmistica ci fosse Lorenzo Lippi è notizia giuntaci del tutto o quasi insospettata. Il Malmantile riacquistato era per noi poco più o meno di una parodistica imitazione a rovescio della Gerusalemme tassiana. Scoprirvi invece un autentico zibaldone di capricci, di enigmi, d'anagrammi e trovate di ogni conio, fu sorpresa che dobbiamo al bel lavoro del Cali.
L'autore ha anche il merito, d'aver tolto, crediamo per primo, dall'anonimo dell'anagramma buona parte degli eroi lippeschi, e indaga brevemente ma acutamente. L'ECO DEL PARNASO di Napoli del Gennaio 1955.
- Verso il suo autore il Cali è di una serenità e di una precisione interpretative quali non riscontriamo in nessuno dei pochi che si erano volti allo studio del Lippi...
L'opera del Cali, che è senza dubbio uno dei più acuti studi fin qui apparsi sul poema del Lippi, è opera soprattutto letteraria, ma di grande interesse per l'enigmologia. Europe Cacciari in LO ZAFFIRO di Milano del 15-2-1955.
- Da molti anni il Malmantile del Lippi era un po' trascurato dopo di che vi si erano affaticati gli studiosi della poesia eroicomica e i ricercatori di toscanerie linguistiche.
Ora ci si è messo d'attorno uno che del Lippi possiede una delle doti più caratteristiche, ossia un enigmista, il nostro Santo Cali. Il quale ha ben compreso il valore e i limiti del poema: uno scherzo, cioè uno scherzo messo insieme da una persona intelligente, per contrapporlo alla celebre Gerusalemme e per far divertire gli amici della scapigliatura fiorentina. Anagrammi a profusione, doppi sensi, bisticci, metafore. Il Cali ci sguazza dentro e conclude affermando che se non è opera di grande poesia, il Malmantile è un documento di vita: infatti c'è una folla di personaggi coi segni del tempo e del luogo in cui vissero.
Bel libro: opera di uno studioso che non ha vergogna di confessarsi enigmista. Congratulazioni: specialmente se ripenso al famoso imbecille siciliano che chiamò il sottoscritto « e-nigmista » credendo di recargli ingiuria. Dino Provenzal in FIAMMA PERENNE di Pisa del Marzo 1955.
- Piacevole ed interessante saggio sulla scapigliatura fiorentina del seicento.
Il colto autore siciliano con una dedizione più unica che rara ama esplorare i meandri della storia e della letteratura per trovare e riannodare i fili dorati di un disegno perduto, il disegno dei bisensi e degli anagrammi. L'ILLUSTRAZIONE ITALIANA di Milano del Gennaio 1955.
LINGUAGLOSSA E LA SUA PINETA, Edizione Camene, Catania, 1956.
« I pini che svettano nell'azzurra serenità cantano l'anelito al cielo oltre i limiti della nostra breve giornata ». Così Santo •Cali in « Linguaglossa e la sua Pineta ».
Oltre i limiti della nostra breve giornata. E' la sensazione che resta impressa dell'animo di chi, attentamente leggendole, ha fatte sue queste pagine. Ed è, forse, l'unica possibile apertura di un ampio commento.
E' difficile davvero sintetizzare in poche righe questa affascinante pubblicazione la quale affronta il tema della propaganda turistica con schemi e concetti decisamente nuovi ed ori-ginalissimi ; europei.
La mente e il cuore e la profonda preparazione di Santo Cali hanno voluto e saputo dare un volto alla montagna, (anzi, alla Montagna). Ed in un fantasmagorico avvicendarsi di precise nello stesso tempo poetiche descrizioni, in un sa-pientissimo giucco di suggestivi colori, l'Etna appare vivo e seducente a quanti bramano « bevere » l'ardore del « mitico sud ». Giuseppe Corradi in PRESENZA CRISTIANA di Catania, 16-6-56.
LE STRADE ASPETTANO UN NOME, Edizioni Camene, Catania, 1959.
La riforma sistematica della toponomastica linguaglossese risponde nei suoi principi talmente a uno spirito e a un indirizzo di sana e moderna cultura, che il libro diventa, nello stesso tempo, una storia di Linguaglossa...
Il risultato è un libro vivo e moderno di storia locale* ricchissimo di dati, di notizie, di memorie legate dal filo dei nomi: dove una prospettiva di luoghi si sovrappone e si intreccia a quella temporale e si tenta, per così dire, una gerarchla dei ricordi, cercando di conservare e salvare il momento poetico, ormai cristallizzato, del toponoma popolare, e di dare insieme una struttura colta e pianificata, che possa servire anche di insegnamento, e realizzare concretamente l'utopia di una città coordinata, dove tutto, la natura e il lavoro, e le varie classi, le diverse attività, e la storia locale e quella nazionale in rapporto reciproco, e il passato e il futuro, siano organicamente rappresentati nei nomi ». Carlo Levi, dalla Prefazione a Le strade aspettano un nome.
.: la notti longa
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