Il mio Paese

1959

IL MIO PAESE

1. Prima Parte - 2. Seconda Parte

C'era una volta... un re? un principe? una fata dai capelli turchini o una strega a cavallo di una scopa?
Niente di tutto questo.
C'era una volta, a mezza strada tra Mascali e Randazzo, nella selva rigogliosa dei pini etnei, un piccolo fondaco, e dentro al fonda­co, c'era il fondacaio.
Un uomo né bello, né brutto; né grasso, né magro; un solo vizio aveva: di tutti diceva male, contro tutti imprecava, ingiuriava i clien­ti, la moglie e i parenti della moglie, aveva insomma una lingua grossa così! per questo lo chiamavano Mastro Lingua grossa.
Nella calura del mezzogiorno, per le trazzere segnate sulla sciara screpolata dalla sfera del sole traballavano i carretti che scendeva­no da Randazzo e dicevano i carrettieri: — Caldo fa, compare, fer­miamoci laggiù, al fondaco di Lingua grossa.
Salivano i carrettieri dalla marina incontro a nevischio che sfer­zava la faccia e gelava le mani ed erano indecisi se dovessero ritorna­re indietro: — A Randazzo, a quest'ora, ci saranno due palmi di ne­ve. Sapete cosa vi dico, compare? Che è meglio che pernottiamo qui, nel fondaco di Mastro Lingua grossa... (continua)

.: la notti longa :.

IL MIO PAESE

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