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FILIPPO NASELLO
01. UN NOME E UN COGNOME
Filippo e Pina, coiffeurs.
A noi importa di Filippo, il giovane marito.
Esattamente: Filippo Nasello, di origine gangitana, nato nella rocciosa malfamata Sperlinga, ventinove anni fa.
Cangi è stata ed è ancora terra fertile di artisti, magari zoppi, guerci, sdentati, camusi, calvi, ma artisti autentici, di sostanza.
Filippo, aitante, si leva a contestare la regola. Sino a che punto poi egli sia un artista, o possa diventare tale, e da qui a quanto tempo, non tocca a noi stabilirlo: non siamo — libera nos, Domine, — profeti; tanto più che ci troviamo in patria e Filippo è ormai uno di casa nostra. Né qui vogliamo atteggiarci a critici da domenica pomeriggio, anche se, guarda caso, scriviamo questa pretestuosa nota proprio nell'afoso pomeriggio di una prima domenica di giugno.
L'interesse per l'attività pittorica di Filippo ci è nato sin da quando siamo entrati, per la prima volta, nel suo accogliente « studio » ; uno « studio » da coiffeur, beninteso. E quindi, sparsi in bell'ordine di qua e di là, specchi luminosi e poltroncine girevoli e tovaglie di lino fresche di bucato, e caschi metallici, marziali, e becchi d'oca e ampolline piene di miracolosi unguenti, e spruzzatori di profumi e di lacche; alla parete, infine, un grande pannello in carta fabriano popolato di teste femminili.
Ad ogni volto il suo naso — sentenzia Filippo, — ma anche i suoi occhi e le sue orecchie.
Ma soprattutto i suoi capelli, schiuma di pensieri... (continua)
.: la notti longa
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