Sebastiano Milluzzo

1967

IL SOGGIORNO ISOLANO DI

Sebastiano Milluzzo

1. IL SOGGIORNO ISOLANO DI MILLUZZO

Abbiamo seguito ormai da moltissimi anni, e seguia­mo ancora, i tempi e i modi dell'arte prestigiosa di Seba­stiano Milluzzo, e non ce ne siamo mai stancati. E così abbiamo scoperto e riscoperto, ad ogni incontro, l'artista e l'uomo. Buon segno questo, almeno per quello che ri­guarda le nostre posizioni critiche e ie nostre convin­zioni. Le quali si sono via via maturate anche al fuoco di facili entusiasmi, ma l'allegra vampata dei trucioli, o la brace senza più fiamma dei sarmenti è stata spenta, a tempo giusto, da abbondanti spruzzate d'acqua gelida. Nella selva intricata delle arti figurative siciliane molti sterpi hanno conosciuto germogli improvvisi, artificiali, fortunose fioriture fuori di stagione, seguite da tramonti melanconici, oscuri, persino patetici, col sole vero anco­ra alto sull'orizzonte. Ma Sebastiano Milluzzo è quercia con forti radici e ampia nereggiante chioma; quercia ve­ra, come il sole che è vero.

Noi abbiamo avuto sempre in uggia la retorica del dire e, tanto più, l'altra del fare; e pertanto anche quella che ha creato il mito di una Sicilia prospera, di una Pa­lermo «felice», di una Messina «nobile», di una Trapani «invitta», di una Naro «fulgentissima», di una Castiglione «animosa», di una Racalmuto «diletta». L'Isola degli eroi e dei poeti e degli artisti e degli amanti, dei paladini dal ventre di stoppa e dal cuore di stagno frollo, l'isola delle... (continua)

.: la notti longa :.

Prefazioni

a

Santi Battiato

Giorgio Bertone

Giombarresi

Filippo Nasello

La pelle del Pidocchio
Raf Occhipinti
Vincenzo Spadaro (contestazione)
Vincenzo Spadaro
Guglielmo Volpe