1970
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la lunga stagione di salvatore incorpora
In Sicilia « stagione » è l'equivalente di « estate ». Di lunga estate. Che se le ciliege lustrine, nella tenera Piana di Mascali, maturano a maggio, il catarratto che si indora sulle tormentate balze del vulcano solo ad ottobre satura di glucosi le sue polpe.
Qui i Malavoglia d'ogni borgo e casale, — vicenda anch'essi della natura, — si arrostiscono al sole pungente di gennaio sulla soglia delle loro bicocche screpolate di zolfo. E gennaio è sempre un anticipo di calda estate.
Quando poi un'ineluttabile realtà meteorologica cuce il cielo a tempesta di elementi, e la Provvidenza, ala spaurita di gabbiano, si smemora in cima al flutto usurpatore, sulla spiaggia fumida gli aranceti accendono tra le grasse foglie infiniti globi di luce, illudono alle rovine di un inverno che leviga la sua ira sui ciottoli saligni del porticciuolo di Trezza o raggruma i suoi umori biliosi dentro la guancia scavata, ispida di Padron Ntoni.
Salvatore Incorpora è ormai uno del clan: ostinato, caparbio, aggressivo, scontroso, sentimentale e irridente; « sciabbacoto » con salario giornaliero o a cottimo, garzone o « padrone », Un irriducibile vinto, insomma, anche lui... (continua)
.: la notti longa
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