1963
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Avevo sempre pensato, ingenuo d'un uomo, che la scuola, di tutte le istituzioni della società, fosse la più santa e la più bella, palestra di vigile e controllata libertà, e invece la scuola italiana continua ad essere quella delle Parrocchie di Regalpetra.
O l'altra del Maestro di Vigevano.
Anzi qualcosa di più mortificante.
Perché Le Parrocchie e II Maestro sono dei documenti di vita sofferta, trasfigurati, negli episodi e nei personaggi, secondo i mezzi artistici dei loro autori protagonisti, sono insomma delle opere d'arte.
E quindi gli uomini e le cose che vi si rappresentano finiscono per acquistare un equilibrio inferiore ; quello proprio di ogni opera d'arte. E rasserenano.
Ma non si rasserena oggi chi vive nella realtà quotidiana della scuola, oggi il mondo della scuola di equilibrio ha pressoc-chè nulla; frusto e logoro quél mondo è diventato campo di piccole ambizioni borghesi, strumento di penose mire politiche, sottogoverno nei cui magrissimi pascoli — ma nemmeno un filo d'erba vogliono lasciare! — brucano i caporaletti della cultura italiana.
Fortuna che in Italia si afferma rigogliosa, sia ringraziato il Cielo, anche una Cultura con la lettera maiuscola... (continua)
.: la notti longa
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