1970
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ELEGIA LATINA
1. Prima Parte - 2- Seconda Parte - 3. Terza Parte 4. Quarta Parte - 5. Quinta Parte
L'elegia ha conosciuto nell'antica Grecia e nel periodo ellenistico fortuna e sviluppi vari, ed altri ne sortirà nel mondo romano.
I contenuti spezzano sovente tradizioni di Secoli, il «cantare ahi, ahi! » (è è léghein) cede presto il posto all'argomento personale, erotico, gnomico, civile, patriottico, bucolico, morale, soggettivo, oggettivo.
Figlia diretta dell'elegia pre-alessandrina e alessandrina, quella romana, — più propriamente augustea, — rinvergina motivi usurati dal tempo, rievoca miti usati ed abusati, li ripropone all'attenzione e alla sensibilità di una civiltà nuova.
Catullo, Tibullo, Properzio e Ovidio ne sono i più perspicui rappresentanti.
I testi da noi scelti sono tra i più pregevoli e, comunque, storicamente e letterariamente fra i più noti.
II commento ubbidisce a un'istanza d'interpretazione in termini d'attualità; e perciò accettiamo, neghiamo, discutiamo, provochiamo il discorso.
La collaborazione dei presentatori si è così articolata: di Mario Leotta sono le note ai brani di Ovidio e di due elegie di Properzio, la seconda e la terza; di Santo Cali tutto il resto... (continua)
.: la notti longa
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