1970
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VERTER TAMQUAM LUDERE
01. In Asia Profectus est
di Amalia Alver Skram
Hagbart Jensen preparava il suo componimento latino. Seduto in una sala dell'Università insieme cogli altri aspiranti all'esame di baccelliere, col corpo piegato, ol capo chino, col petto appoggiato sulle mani, egli era inlento a mangiarsi le unghie, mentre i ricci dei suoi capelli biondi accarezzavano la carta e i gomiti delle sue lunghe braccia uscivano lucri dallo scrittoio.
Sopra un rialzo in legno, sedeva a un tavolino nero accanto alla finestra un uomo perfettamente calvo, dalla barba bianca, dalla bocca un po' storta e rasata di fresco. Egli stava chino innanzi, colle braccia sotto la tavola, descrivendo col corpo una linea curva. Gli occhi chiusi e i lineamenti immobili avrebbero potuto farlo credere addormentato, se ad intervalli una scarna mano bianca non fosse apparsa a voltare con precauzione le pagine d'un sottile opuscolo.
Gli ispettori passeggiavano silenziosi, con passo vigile, tra le file dei banchi. Varie finestre erano stale lasciale aperte; tuttavia faceva un gran caldo, un caldo opprimente.
Ogni tanto sì sentiva qualche studente sospirare e tossire... (continua)
.: la notti longa
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