16-19/12/1982
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RICORDO
Parlare di Santo Calì non mi è facile! Nel convegno del 16/12/82 si è detto molto della sua poesia, del suo stile, del suo dialetto, insomma si è detto così bene di lui, che mi sento un po' imbarazzata a parlarne come insegnante, e a dire cose, che magari oggi, negli avveniristici anni 80, si darebbero per scontate e intuibili, ma che 10-12 anni fa, suscitavano, generalmente, sorrisetti ironici dei benpensanti che, dando per scontato che, da quando c'è il mondo ci sono le ingiustizie, i vincitori, i vinti, le guerre, le violenze, le oppressioni e le sopraffazioni, consideravano utopistico ed esilarante l'impegno didattico
di questo insegnante di Ginnasio che "plagiava" in senso politico i cervelli di poveri minorenni "minorati" a dispetto di tutti, e di tutte "le regole di buonsenso" "convenienza" e "prudenza".
Da vivo i sorrisetti ironici, da morto le commemorazioni e le celebrazioni ufficiali! Scusate la nota polemica ma è un retaggio della mia vecchia educazione scolastica, della continua rivoluzione culturale
cui mi ha iniziata un professore di ginnasio di nome Santo Calì.
A riguardo mi tornano in mente alcune sue frasi che egli usava spesso ripetere in classe e con le quali incitava e spronava sempre i suoi discenti: " ... vivete con la fantasia, siate polemici, la polemica sviluppa lo spirito critico, e vi aiuta a non accettare supinamente e passivamente tutto ciò che vi propinano e vi fanno credere ... Scrollatevi di dosso le inibizioni, siate attivi, vivi, giovani, così come si può esserlo a 14 anni. Dissentite con forza e con fermezza da tutto ciò in cui non credete...". Ecco, è in questo continuo e incalzante spronarci a quella tensione e lotta che dovrebbero caratterizzare ogni giovane vita umana, e soprattutto quello svegliare in noi lo spirito della polemica, del dissenso e dell'insubordinazione alle regole canoniche e bacchettone di quella scuola reazionaria e conservatrice che era... (continua)
.: la notti longa
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