16-19/12/1982
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ATTI DEL CONVEGNO NAZIONALE DI STUDI
01. ANALISI DI "REPITU D’AMURI PER LA SICILIA"
(Il testo riproduce la registrazione di una relazione non scritta)
Prima di entrare nel merito, credo di avere l'obbligo, raccogliendo l'invito del prof. Patanè, di entrare nel campo della testimonianza. Credo di avere l'obbligo, perché io sono stato alunno di Santo Calì, non soltanto erede poi da professore nella stessa scuola dei suoi alunni ginnasiali. Santo Calì giunse al liceo di Giarre nel '50. Fu mio professore di italiano in seconda e in terza liceale. Come è stato detto, come altri diranno, Santo Calì era un uomo di scuola oltre che tante altre cose; uomo politico, uomo di cultura, poeta, etc. Era anche fortemente, largamente e profondamente un uomo di scuola. E lo fu in modo diverso, secondo i tempi e la realtà dei tempi in cui si trova ad operare. Gli anni '50-'51 furono anni piuttosto bui per la vita politica e culturale italiana, e in quel tempo il Calì non poteva essere a scuola uomo politico, perché non era possibile essere uomini politici e professori in età scelbiana. Era per una voce di cultura, che procurò e stabilì, per noi, un salto qualitativo. E io, come ho detto non poche volte, ma ho certo l'obbligo di ripetere in questa sede, se qualche cosa sono divenuto nel campo degli studi italianistici, lo debbo a lui per molta parte, per quel "salto di qualità" che ci fece compiere.
Non era ancora un insegnamento di tipo marxista quello suo... (continua)
.: la notti longa
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